"La battaglia emotiva dentro di me era potente come l’energia dell’acqua nel punto di incontro fra un fiume e il mare, e cominciava a rivelare sempre più chiaramente le mie due nature, i miei due cuori nomadi, quella condizione che mi faceva sentire né carne né pesce, uno straniero ovunque, sconosciuto persino a me stesso”. _________
Quella del protagonista di questo romanzo è la vera storia del suo autore, Omar Rizq, che qui la racconta con la spontaneità di uno scrittore istintivo e l’incancellabile emozione dell’incredibile esperienza vissuta. È la storia di un bambino genovese conteso da due genitori, due lingue, due mondi. Figlio di padre palestinese e madre italiana, Omar, costretto dal primo a vivere lontano dalla madre per anni e a crescere come “un vero piccolo musulmano”, è stato suo malgrado una delle prime vittime di un contrasto tra culture, tradizioni, religioni che oggi è esploso in maniera drammatica per tutta la collettività europea. Il volume contiene anche testimonianze (come disegni, lettere e scritti) risalenti all’epoca dei fatti e alcune pagine del diario tenuto dalla madre nei primi mesi lontana dal figlio. Il libro è edito da Il Canneto Editore. La prefazione è di Vittorio Coletti, professore di Storia della lingua italiana all’Università di Genova. Dialoga con l'autore Manuela Romeo, genovese, autrice, musicista e insegnante.
Omar Rizq (Genova, 1984) si è laureato alla Facoltà di Lingue e Letterature straniere nella sua città natale, dove ha poi insegnato per quattro anni lingua araba agli studenti. Attualmente lavora come impiegato, sempre a Genova.
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