Non muoverti. Se ti muovi lo infrangi. È come una gran bolla di cristallo sottile stasera il mondo: e sempre più gonfia e si leva. O chi credeva di noi spiarne il ritmo e il respiro?
Meglio non muoversi. È un azzurro subacqueo che ci ravvolge e in esso pullulan forme imagini rabeschi. Qui non c'è luna per noi: più oltre deve sostare: ne schiumano i confini del visibile.
Fiori d'ombra non visti, immaginati, frutteti imprigionati fra due mura, profumi tra le dita dei verzieri! Oscura notte, crei fantasmi o adagi tra le tue braccia un mondo?
Non muoverti. Come un'immensa bolla tutto gonfia, si leva. E tutta questa finta realtà scoppierà forse. Noi forse resteremo. Noi forse. Non muoverti. Se ti muovi lo infrangi.
Piangi?
EUGENIO MONTALE, Altri versi e poesie disperse (Mondadori 1981)
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