Questo sabato alle 17 nell'ambito di Orizzonti di contaminazione dialogheremo in Piazza Valoria con l’antropologo ed etnografo Andrea Staid: il suo sguardo libertario e il suo pensiero critico rinnovano la pratica antropologica, decolonizzandola da un’eredità meramente estrattiva con cui purtroppo non si sono ancora fatti totalmente i conti. La sua pratica etnografica militante, sempre rivolta con sensibilità e partecipazione all’Altro, è un esempio di come si possa contribuire a edificare mondi multipli e orizzontali e, allo stesso tempo, accompagnare il sorgere di nuovi corpi sociali e inedite ontologie politiche.
Andrea è docente di antropologia culturale e visuale presso la Naba di MIlano e di antropologia culturale all’Università degli Studi di Genova, Dirige per Meltemi la collana Biblioteca/Antropologia. Ha scritto diversi libri, tra cui "Abitare illegale" e "I dannati della metropoli" tradotti in Grecia, Germania, Spagna e adottati in varie facoltà universitarie. Collabora con diverse testate tra le quali: «Left», «Il Tascabile», «La Ricerca».
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