"Io credevo, dentro di me ne ero certo, che la vita durasse in eterno" afferma l'"everyman" di Roth. E invece quel "massacro" che è la vecchiaia, ultima fase della vita che precede il "nulla" della morte, improvvisamente fa sì che la vita sembri "tagliarsi in due con un'accetta", costringendo il protagonista come "ogni uomo", appunto, ad un'inesorabile e impietosa resa finale dei conti con se stesso e con tutta la propria esistenza. "Everyman" di Philip Roth offre numerosissimi spunti di riflessione... per chi l'avesse letto o fosse curioso di saperne qualcosa di più, ricordiamo l'appuntamento di stasera alle 19 con il gruppo di lettura di Bookowski. Vi aspettiamo!
Attenzione! Bookowski utilizza cookie a scopi funzionali e analitici per migliorare la tua esperienza di navigazione. Proseguendo la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni, leggi l'informativa sui cookies.