Esercizio del trasloco (da "Bestia di gioia" - Einaudi)
Il tempo qui non è stato che un pezzo di cartone, un sobbalzo. La porta si chiude per l'ultima volta. Il fascio di forze domestiche il genio del luogo saluto ora con ringraziamento.
A tutto ciò che tace perfettamente e che sempre qui dentro ha taciuto a ciò che non appare in questa casa vuota e resta come il larga attesa. A questo punto del mondo, alto sulla città vecchia a questa cuccia di luce e conforto in cui abbiamo amato meglio che potevamo e dormito bene nella sua pace e fatto tutte le cose umane delle vite, al mio cuore senza tristezza che tutto saluta contento, come esercizio di distaccamento, come grande scuola del trasloco e del suo lasciare la presa.
Vi lascio, cose. Il vostro mancarmi sia la melodia che ora mi guida: La schiena liberata dal peso stia dritta in attesa della più alta impresa. Il bastarmi del poco e del niente che serve. E il resto sia vuoto. Sia intesa con tutto ciò che non pesa.
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