Nuove foto aggiunte

So che stai leggendo questa poesia
tardi, prima di lasciare il tuo ufficio
con l’unico lampione giallo
e una finestra che rabbuia
nella spossatezza di un edificio dissolto nella quiete
quando l’ora di punta è da molto passata.
So che stai leggendo questa poesia in piedi, in una libreria lontana dall’oceano
in un giorno grigio agli inizi della primavera, deboli fiocchi sospinti
attraverso gli immensi spazi delle pianure intorno a te.
So che stai leggendo questa poesia
in una stanza in cui è accaduto troppo
per poterlo sopportare,
spirali di lenzuola ristagnano sul letto
e la valigia aperta parla di fuga
ma non puoi andartene ora.
So che stai leggendo questa poesia
mentre il metrò rallenta la corsa,
prima di lanciarti su per le scale
verso un amore diverso
che la vita non ti ha mai concesso.
So che stai leggendo questa poesia alla luce della televisione, dove scorrono sussulti di immagini mute,
mentre aspetti le ultime notizie sull’intifada.
So che stai leggendo questa poesia
in una sala d’aspetto
di occhi incontrati e che non si incontrano, di identità con estranei.
So che stai leggendo questa poesia
sotto il neon nella noia stanca dei giovani che sono esclusi, che si escludono,
troppo presto.
So che stai leggendo questa poesia
con la tua vista indebolita:
le tue lenti spesse dilatano le lettere
oltre ogni significato e tuttavia
continui a leggere
perché anche l’alfabeto è prezioso.
So che stai leggendo questa poesia
in cucina, mentre riscaldi il latte,
con un bambino che ti piange sulla spalla
e un libro in mano, perché la vita è breve
e anche tu hai sete.
So che stai leggendo questa poesia
che non è nella tua lingua:
di alcune parole non conosci il significato, mentre altre ti fanno continuare a leggere
e io voglio sapere quali sono.
So che stai leggendo questa poesia
in attesa di udire qualcosa,
divisa tra amarezza e speranza,
per poi tornare ai compiti
che non puoi rifiutare.
So che stai leggendo questa poesia
perché non c’è altro da leggere,
lí dove sei approdata,
nuda come sei.

"Dediche - Adrienne Rich"
Da "Un atlante del mondo difficile", 1991

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