F. Pivano: Parliamo dell’ozio… C. Bukowski: Questo è molto importante… oziare. Il ritmo è l’essenza. Se non ci si ferma completamente e non si fa nulla per lunghi periodi si perde tutto. Sia che tu faccia l’attore che qualsiasi cosa, la casalinga… devono esserci delle grandi pause tra un picco e un altro dove non si fa assolutamente niente. E quanti lo fanno nella società moderna di stare seduti a guardare il soffitto? Molto pochi. Ecco perché sono completamente a pezzi, frustrati, arrabbiati, e carichi di odio. All’epoca prima di sposarmi abbassavo le tapparelle e rimanevo a letto per tre quattro giorni. Poi mi vestivo e uscivo e il sole era splendente e i suoni grandiosi. Mi sentivo potente come una batteria ricaricata.. ma sai quale era la prima cosa che mi buttava giù? La prima faccia umana che incontravo lungo il marciapiede, metà della mia carica se ne andava in un istante. Ma ne rimaneva comunque la pena, me ne restava ancora metà. Quindi… sì all’ozio!
Da "Quello che importa è grattarmi sotto le ascelle", libro/intervista di Fernanda Pivano a Charles Bukowski
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