Mille porte fa quando ero una ragazzina solitaria in un’enorme casa con quattro garage e se ben ricordo era estate, di notte mi sdraiavo in giardino, il trifoglio raggrinzito sotto di me, le sagge stelle distese sopra di me, la finestra di mia madre un imbuto da cui usciva un calore giallo, la finestra di mio padre, socchiusa, un occhio dove passa chi dorme, e le assi della casa erano lisce e bianche come cera e probabilmente milioni di foglie navigavano come vele sui loro strani gambi mentre i grilli ticchettavano all’unisono e io, nel mio corpo nuovo di zecca, non ancora di donna, facevo domande alle stelle e credevo che Dio potesse veramente vedere il calore e la luce colorata, i gomiti, le ginocchia, i sogni, la buonanotte. Anne Sexton - "Mille porte fa"
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