Mi espando e vivo illegalmente in aree che gli altri non riconoscono reali. Là mi fermo ed espongo il mio mondo perseguitato, là lo riproduco con amarezza ribelle, là lo affido a un sole senza forma, senza luce, immobile, personale. Là accado.
A volte però tutto questo s’arresta. E mi restringo, a forza rientro (rassicurante) nell’area ammessa e legale, nell’amarezza terrena. E mi smentisco.
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